11 SETTEMBRE NEI NOSTRI RICORDI

Giovanna Nuvoletti

Era passato da due giorni il mio compleanno.
Avevo da poco tempo il mio problema all’orecchio, la tv avevo già cominciato a guardarla senza audio. Ho letto su Televideo che un aereo aveva impattato contro una Torre. Ho creduto fosse stato un aereo da turismo. Poi sono andata su rai 1. Ho visto.
Paura paura, prima di tutto. Guardavo il cielo della mia finestra con terrore.

Poi ho avuto la sensazione che l’attacco fosse diretto precisamente contro di me, la mia faticata libertà, la mia dignità di donna. Sentivo l’odio di quegli uomini sulla pelle.
Sentivo il loro odio contro le conquiste più grandi della civiltà occidentale, non contro i suoi errori e i suoi orrori.
Mi sono sentita tutt’uno con i newyorkesi, con il popolo americano, di tutti i colori, di tutte le origini.

Poi ho passato giorni e giorni a piangere le vittime, quasi uno per uno. E tuttora quando ci penso rivivo quei giorni, semplicemente, dolorosamente.

 

Valeria Viganò

il braccio dentro la morsa della risonanza magnetica. il dottore sonnecchiante. colpi secchi della macchina in cui ero imprigionata.squillano tutti i telefoni del laboratorio, contemporaneamente. Il dottore corre e nei corridoi tutti corrono, suoni di sgomento. Che succede, che succede? non mi posso muovere e rimango lì, senza risposta finchè la risonanza finisce. abbandonata da tutti. finalmente il dottore torna trafelato, gli occhi strabuzzati. Ho forse un tumore osseo? mi risponde: un aereo è entrato in una delle torri gemelle, sono immagini atroci. corro a casa, accendo la televisione in tempo per vedere il secondo aereo infilarsi nell’altra torre. poi crollano ambedue. immagini di una tragica, spaventosa, terrificante geometria che rivedremo all’infinito, se l’infinito esiste in geometria.

 

Sabrina Suadoni

la mattinata in libreria è terminata.
finalmente si va a casa.
pranzo!
relax!
e poi si riparte
nel pomeriggio…
ma ora mi godo la casa
la mia invidiata solitudine
la mia libertà.
un piatto di spaghetti e divano.
squilla il telefono
è lui!
cosa vuole ancora da me?
non rispondo
non voglio perdermi
la fine del film.
pranzo
e mi godo
la pace conquistata…
sono le 14.50
ancora pochi minuti
e di nuovo
operativa in negozio.
improvvise immagini
Aerei
Fumo
Fiamme
Urla.
cerco di cambiar canale
per l’interferenza…
…atterrita
immobile…
Ricordo bene quella pausa pranzo…era
l’ 11 SETTEMBRE 2001


I NOSTRI LETTORI…

Gloria Rosati

‎.. ricordo che mancavano pochi giorni all’inizio della scuola, mio figlio avrebbe frequentato la prima elementare.. All’improvviso il cartone animato che stavamo guardando si interruppe e apparve l’immagine dell’aereo che si schiantava sulle torri..

Alessandra Frontini

Stiravo davanti alla tv. Interruzione. Edizione straordinaria del tiggì. “Cheppalle! E ora che diamine è successo, per troncare a metà una replica di ‘Streghe’?”. Immagini. Aereo. Aereo che attraversa una delle torri. ATTRAVERSA? “Porco cane, che incidente!”. Minuti. Tensione. Minuti. ALTRO-AEREO. Altra torre. Non è un incidente. Mi attacco al telefono. Chiamo chiunque. Il mio compagno, che è al lavoro e non sa nulla. Mia madre, che è al lavoro e non sa nulla. Mio padre, che ha da poco visto cosa è accaduto. Ho speso un capitale, ma non riuscivo a dirlo al ferro da stiro, quanto fossero incredibili, irrimediabili, tutto quel fuoco, i crolli, il fumo, il fantasma delle ali sulle facciate, il volo dei corpi dalle finestre e il loro tonfo, frantumato centinaia di volte tra i timpani di chi assisteva. Ho smesso di stirare con le mani premute sulla bocca.

Lia Sarda

11-09-01: attracchiamo col nostro catamarano alla banchina di Capraia, saranno state le 15.30, avevamo la radio fuori uso, ci aspettavamo qualcuno del porto che ci prendesse le cime…nessuno, silenzio innaturale. Scendo a terra per andare in Capitaneria, entro e li trovo tutti lì, davanti alla televisione accesa, all’inizio non capisco, poi qualcuno mi racconta. Ricordo che rimasi come inebetita per un pezzo, poi corsi a chiamare gli amici in barca e non riuscivo neanche a parlare. E’ vero, ognuno di noi ha indelebilmente impresso nella memoria quel maledetto giorno, l’importante è non dimenticare, mai.

Jo Bloggina

Primo Levi ci insegna a non dimenticare nemmeno gli “sconosciuti”, quelli che nessuno troverebbe necessario ricordare. In mezzo a tante cerimonie a volte sinceramente sentite, a volte strumentali, il mio pensiero va solo a quei poveri cristi che oggi non ci sono più perché furono le circostanze a deciderlo, perché scelsero testa e invece uscì croce.

Andreina Swich

Dell’11 settembre 2001 un ricordo netto e preciso, vissuto in diretta per caso: avevo la CNN e una amica moglie di un giornalista del Corriere mi telefonò dicendo di controllare cosa stava succedendo a New York. Il marito l’aveva avvisata di fretta, chissà, forse un incidente aereo. In effetti vidi subito le prime immagini di una delle torri squarciata e non mi capacitavo. Poco dopo, però le voci concitate, le immagini di nuovo del cielo e di un aereo, mi sono fermata con la cornetta in mano e l’amica in linea. No … no… non è possibile – le grido – un altro…UN ALTRO AEREO…. STA …. MA NO!!! SIIIII invece!!! Era entrato come un coltello nel burro nella seconda torre !! Non credevo ai miei occhi, gridavo letteralmente nella cornetta, incredula, impossibilitata a capire, sgomenta e spaventata. Una domanda: che sta succedendo? Quel pomeriggio vidi mio figlio 14 enne diventare un adulto: attaccato al telefono con un coetaneo seguiva la CNN e gli altri canali e teneva sotto controllo la sua paura mista ad eccitazione. Mia figlia di 11 anni ebbe un momento di totale regressione: si mise a giocare con le bambole che da anni non guardava più e non gettò neppure uno sguardo alla TV.

Alba Bosco

quell’11 settembre 2001 ero affaccendata in cucina a preparare i dolci per il compleanno della mia bimba, avevo la tv accesa a farmi compagnia mentre il robot da cucina roteava follemente a montar panna e mi impediva l’ascolto nitido dell’audio tv….. l’attenzione mi venne catturata dalle immagini surreali che scorrevano in quel momento nel monitor…..un piccolo battito del mio cuore fece eco tutt’intorno mentre dietro mi lasciavo un giorno che di normale non ebbe più nulla!

Ture Germanà

Giocavo al PC.. mia sorella mi chiama per farmi guardare la TV. Vado un po’ bofonchiando perché, si sa, ci rompe un po’ mettere pausa mentre si gioca… guardo la TV e dico “Embè?! Due ciminiere!”. Non erano due ciminiere…

Laura De Matteis

Stavo studiando Filologia Germanica per un esame all’università. Ricordo che studiavo le variazioni consonantiche dal proto-indoeuropeo al proto-germanico. Mi chiama un’amica e mi dice “Accendi la TV! Stanno bombardando New York!!”. Accendo la TV e mi lascio cadere sulla sedia. Per quel giorno non ho più studiato…

Orizzonte Verticale

ero in cucina e accesi la TV, credevo fosse un film , poi vidi i veri occhi della gente e capii che era “solo” realtà. Non avevo nessuno con cui piangere, lo feci quindi da sola.

Gioia Oddi

Ricordo perfettamente quel giorno. MI trovavo in una palestra, scolpita nella roccia, a Viterbo, tra musica e rumori di tapis roulant . Improvvisamente la televisione maxi schermo annuncia la catastrofe, trasmettendo le immagini….senza parole..

Maria Laura la Mantia

mia figlia Carlotta si era appena addormentata, giunta in cucina ho acceso a volume bassissimo la tv, la prima torre era già stata colpita e mentre la voce in inglese commentava concitata ho visto il secondo aereo che con una virata irreale entrava nel fianco della seconda torre, come allora, oggi, il ricordo nitido, e le immagini di quel momento mi ammutoliscono e provo lo stesso sgomento .

Valeria Venturi

Ero nel salotto con un’amica, tv accesa ma muta. Lei mi parlava da ore dei suoi problemi di cuore, io buttavo l’occhio alla tv cercando di capire cosa fossero le immagini che scorrevano. Le faccio: “Tanto se dopo un anno non ha lasciato la moglie non lo fa più”. Non l’ho più vista, l’amica.

Marcella Anselmetti

Guardavo un documentario su Picasso in tv. Bussano alla porta e un mio amico mi urla di girare canale. In tempo, come per molti, per vedere il secondo aereo. Guardammo attoniti. Non riuscivo neanche a piangere

Lella Guidotti

Ero a Madrid in albergo, in pausa prima di ricominciare il montaggio di uno spot per la Cruz Roja. Un amico mi chiamò per dirmi quello che stava succedendo, non gli credetti perché spesso esagerava con l’alcool, subito dopo chiamò mia madre, allora accesi la tv. Pensai che sarebbe cambiato tutto, sicuramente sono cambiata io.

Rosalba Signorello

Ero in casa. A un tratto mio figlio di 10 anni che stava vedendo la tv mi chiama dalla sua camera: Mamma Mamma vieni, hanno interrotto il programma per dare una bruttissima notizia! Siamo rimasti davanti alla tv, impietriti per un sacco di tempo.

Valentina Batini

Mi riposavo un po’ sul letto guardando ally mc beal. durante la pubblicità cambio canale e vedo la scena dell’esplosione della prima torre in diretta. ritorno sull altro canale convinta che fosse un film ma qualcosa non mi tornava, così ho così ho cominciato a fare zapping come fosse un tic nervoso finche non ho realizzato! Dovevo tornare in ospedale dove frequentavo la specializzazione di nefrologia. Cominciai a pensare a tutte le persone in sala operatoria in quel momento. Anche loro erano in pericolo……

Jo Bloggina

L’11 settembre 2001 non riuscii a muovermi. Restai lì, ferma, a guardare con un nodo in gola. Pensando che non potesse essere reale. Ecco volevo scriverlo. qui.  

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