6 Gennaio Un sacco di dubbi

E’ un giorno che da bambina mi ha sempre creato un sacco di dubbi.
La festa cominciava la sera prima: mettevo i Re Magi nel presepe lontano dalla grotta dove Gesù era nato da tredici giorni; ma Loro abitavano lontano e, seguendo la stella cometa, sarebbero arrivati il giorno dopo.
Avevano nomi difficilissimi che non riuscivo ad imparare e portavano strani doni per un bambino.
L’oro, visto che era poverissimo, poteva andar bene, l’incenso aveva un buon profumo, ma la mirra cos’era?
Nessuno me lo sapeva spiegare.
Sistemati i Re Magi bisognava pensare alla Befana, strano personaggio che mi faceva un po’ paura.
Era vecchia, povera e viaggiava a cavallo di una scopa.
Durante la notte, portava regali che metteva dentro la calza che io appendevo alla cappa della cucina perché in casa mia non c’era camino.
Il mattino della festa dell’Epifania, altro nome difficile da imparare, mi svegliavo emozionata: i Re Magi finalmente erano arrivati da Gesù e la calza appesa alla cappa era piena.
Purtroppo i regali erano pochi e c’era tanto carbone perché quell’antipatica di vecchietta lo portava ai bambini che erano stati cattivi, io ero tra quelli.
Dopo il pranzo , con la nonna che sentenziava: “L’Epifania tutte le feste se le porta via” si smontava tutto: presepe, albero, addobbi.
Il giorno dopo ricominciavano le scuole: ero quasi contenta.

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