Kleines Café (in Franziskaner Platz, Vienna, Austria, THE WORLD)
Parte 1
Sulla strada, guardando nell’aria davanti a me, andando lentamente e pensando a Guido, viso con capelli lunghi, faccio vaghe grimasse, già, una piccola sfumatura qua e là verso I stupidi che guardano fissamente. Appena nel café, le mie labbra in rosso-accesso mi piacciono tanto allo specchio, mi ritrovo nel ME, con piacere in un Café d’epoca nel pomeriggio autunnale Viennese.
Un posto a un tavolino-per-UNA, appena lasciato da una giovane dama, il Beaux Arts tipo; capelli raccolti in alto come una danzatrice di Lautrec, in jeans e bike, e giacchettino di pelle naturale. Fossi RE-nata, sarei lei, ma il fashion look ce l’ho già…
Lei mi ha donato uno sguardo intenso in smoke- matita-contorno … e via … fuori era LEI-IO … mentre dentro era rimasto quell’ Io piu debole a scriverci … Bon … nell’ ora migliore, nel café piu bello del mondo!
Parte 2
Piccolo (klein), mezzo vuoto – allora: private, permesso di fumare e interessanti visages! Oh Mamma! Perché?! … sono appena entrati due che sembrano IO, con capelli più chiari, e GUIDO, con capelli castani in un lungo codino…
Va come in una storia di Gérard de Nerval in Rive Gauche – Café Viennoise.
Le due Donne che lo maneggiano sembrano uscite da Café Flore-clichè. L’Una è Madame La Morte in Jean Cocteau’s Orpheo; l’altra è come Juliette Greco, musa existenzialista – ora scrive a mano i nuovi Menus…
Parte 3
Risposta di Guido in SMS mette un sorriso sul mio viso e tutti i pensieri mistificati si sciolgono nell’aria come il fumo della mia seconda sigaretta. Le due ragazze del tavolo opposto si alzano per andarsene ed aiutano il loro amico a rimettersi la giacca. Altri – più divertenti – tempi … adesso! Dopo un’ ora la scena cambia totalmente. Non c’e da meravigliarsi che i due nuovi, il mio tipo di persone, entrino da una stradetta e si lancino subito, di nuovo fuori, attraverso l’altra porta ...