Forse non tutti sanno chi era Vittorio De Seta, che ci ha lasciato alla bellissima età di 88 anni. Era un genio, naturalmente quasi dimenticato come molte straordinarie personalità che cadono nell’ombra della fiera delle vanità di questo paese. Per Martin Scorsese era un maestro del cinema, di cui andava studiato ogni fotogramma. Il suo film più noto “Banditi a Orgosolo” è un capolavoro. “Diario di un maestro” con Bruno Cirino, che realizzò per la Rai in una vera scuola di Pietralata, un intero anno di scuola con giovanissimi studenti, un proto-reality i cui protagonisti sono cresciuti e maturati sotto gli occhi dei telespettatori, al contrario dei protagonisti dei reality che ci toccano oggi, è un esempio di quella televisione intelligente, rintracciabile oggi solo nelle teche Rai. Ho avuto la fortuna e il privilegio di lavorare con lui per una docu-fiction, come si definirebbe oggi, un’ inchiesta nelle scuole di tutta Italia, “Viaggio nella scuola che cambia”. Era già “non più giovane”, ma con un raro impegno civile voleva mostrare, donando il suo talento, come si può crescere insieme, scuola, bambini, genitori, per un paese migliore, unito, ancorato alla sua cultura e alle sue tradizioni ma proiettato verso il futuro. Erano gli anni in cui il mondo ci invidiava gli asili di Reggio Emilia. Nel corso della preparazione del programma ero addetta a contattare il dirigente Rai di turno: ore ed ore a comporre e ricomporre numeri sempre occupati o gestiti da segretarie preposte a rimandare appuntamenti. Forse “loro” sono ancora là, a scansare idee e talenti come quelli di Vittorio.