DANTE: il sommo poeta della contraddizione in termini. La donna che ha letto DANTE, infatti, notoriamente, non la dà.
PIRANDELLO: da nord a sud , la femmina padana o sicula che sia, leggendo quest’autore viene colta da gravi crisi d’identità. Alla vista del Berretto a sonagli, poi, terrorizzata, conclude subito che la vita è ambigua e che per far chiarezza è meglio evitare di crearne altre. Ci danno notizia di sei donne in cerca di berretti antiscippo.
MANZONI: La cattolica che si rispetti sa bene che “Questo matrimonio non s’ha da fare”. Dunque non procrea fuori dall’unione benedetta. L’importante è che non legga null’altro a matrimonio avvenuto, altrimenti addio prole. Le laiche restano invece sulla biforcazione del ramo del lago, in perenne attesa di un drudo-druido che le strapazzi dopo aver dato fuoco alla biblioteca locale. Molto trendy e per nulla raro di questi tempi.
MONTI (Vincenzo): essendo le donne ignoranti in natura (ça va sans dire), al tentativo, pur bucolico, di avvicinarsi al Monti, scambiano regolarmente MUSOGONIA per MISOGINIA e fuggono inorridite da qualunque maschio. Dietro a questo atteggiamento si nasconde però come è noto una grave forma di isterismo freudiano: l’invidia pennis.
BARICCO, Alessandro: Vietatissimo nelle scuole medie femminili: è provato che “Castelli di rabbia” provoca reazioni aggressive verso l’uomo d’ogni età, dunque pericolosissimo strumento anticoncezionale. Mina gravemente il sé adolescenziale in formazione fino al disseccamento ovarico.
PIVANO, Fernanda: pericolosa sovversiva d’amore e traduttrice di opere eretiche. Scatena nella donna un profondo senso di libertà creativa che attecchisce subito sull’endometrio causando sterilità fulminante.
FALLACI, Oriana: ambiguamente onomatopeica, la Fallaci è frequentissima causa di DISPAURENIA della vagina (dolore alla penetrazione). Dunque più che una sterilità patologica, la Fallaci crea un’infertilità funzionale. Un po’ come l’impotenza nell’uomo violento. In occasione della celebre intervista, alla vista dell’Oriana nazionale, il fu raìs perse istantaneamente la libi…do. Da allora si provvise di amazzoni ignorantissime ma con scarsa soddisfazione.
ILIADE: dramma coxale che causa osteoporosi terminale nel bacino femminile. Pur non impedendo tecnicamente una normale fecondazione (anche da un passante voglioso di riempire contenitori vuoti), non consente di portare a termine felicemente la gravidanza o, nel migliore dei casi, genera fratture multiple all’anca e al pube, impossibilitando il cittadino maschio alla restituzione della donna fallata alla ditta di produzione. Pericoloso per il trompe l’oeil esistenziale che produce nella coppia speranzosa. Funesto per lo stupratore che si ritroverebbe a rischio di evirazione da rottura del pube.
PLATONE: … Vabbè, questo lo saltiamo, dài.
KANT, Immanuel: Non tanto per la sua “Ragion pura” quanto per quella PRATICA, è considerato portatore di libero arbitrio persino nel cervello femminile. Da qui la disgustosa possibilità di rifiutare atti ritenuti eticamente inaccettabili come la sottomissione e l’ignoranza, da parte della moglie, figlia o sorella che sia. Teorico dell’incesto umano, ovvero della libera fratellanza fra giusti, il viscido filosofo è considerato il più grave dei tumori uterini e del cervello. L’IO PENSO è poi la peggior malattia venerea del pianeta trasmissibile via logos. Curabile solo con lobotomia a morsi.
BOCCACCIO MIO, STATTE ZITTO.
-Uxoricidio in cucina: Tu Cuoco, Bruto, jugum mii !