Ho messo un mazzo di spine nel vaso di cristallo.
Sto tagliando le rose una ad una, vedo i petali toccare il pavimento e la mia scarpa destra indugiare crudele su di essi.
Un magone mi sta facendo le carte del futuro prossimo venturo, il mio sorriso sfoggia una pioggerella di lacrime trasformata in pediluvio.
Tagliare i boccioli è panacea per ogni dolore: scarica la rabbia e inverte la rotta che si rinverdisce e riaggiusta.
Ogni taglio è uno sbaglio se viene fatto al gambo, accorciarlo equivale a tagliarsi le gambe, ed io voglio continuare a correre.
Sono le rose che vanno potate. Voglio vedere le spine in bellavista e pungermi ogni volta che mi avvicinerò per sentire il profumo del fumo delle tue promesse.
Grazie dei fior, fra tutti quanti li ho riconosciuti… e ritagliati.