Le Invasioni Barbariche, La 7, Italia, febbraio 2012: – È vero che sei stata presa a Sanremo solo dopo il forfait della Ecclestone? – chiede perfida Daria Bignardi a Geppi Cucciari, ma lei non si scompone. Non deve nemmeno calare gli assi. In questo momento televisivo è Geppi l’unica, incontrastata, femmina alfa. È talmente forte che può anche permettersi un regno illuminato, non infierire con una Daria che scivola e non trova appiglio per i suoi noti fendenti in un corpo mediterraneo trionfante, nel suo sorriso beffardo, nella mente prontissima e dotata di ritmi mai visti in tv. All that’s Geppi.
Credo che nell’insuccesso del programma di Serena Dandini non sia stato ininfluente il Fattore G; il pubblico ormai va su ritmi G, non riesce più ad amare il salottino lento, chiede altro: vuole una tv rapida, aggressiva, ironica, allegra e sempre sul pezzo, una tweet tv, insomma.
Molti sono i motivi per amare Geppi Cucciari. Ne elenco cinque random:
– Chiama i gay “i moderni” e si vede che adora stare con loro.
– Chiama gay in trasmissione. Alessandro Fullin, bravissimo, le fa da controcanto e interpreta anche Don Fullin, un garrulo inserto in bianco e nero con i titoli di testa uguali a quelli di Don Camillo e Peppone.
– Geppi è sarda e invita sardi al suo G day. Senza nessun pudore. Una sardinian connection che segna il suo potere assoluto sul mezzo televisivo. Invita chi le pare, nessuna par condicio fra chi è sarda o sardo e chi ha la sventura di non esserlo. Il suo indipendentismo delle ospitate è una degna lezione per chi ha creato l’entità fittizia della Padania. Eh sì, cari leghisti, la vostra nazione non esiste. La Sardegna, invece, esiste per davvero. E lotta insieme a noi.
– Geppi è bellissima, è sexy, sa sedurre senza rinunciare a un carattere forte. Non a caso il numero telefonico per chiamare G day è … 90-60-90. Ogni sera i numeri magici vengono ripetuti.
– È Lei. È colei che aspettavamo. È la Messia della nuova tv. Non si può far altro che renderle omaggio ogni sera. Guardandola.