Ciprigno Monte,piu’ non ti ravviso
ornato dalla selva nereggiante
carica di misteri,pulvinare
su cui posavan le mie notti inquiete
d’adolescente ai primi turbamenti.
Dolce periferia del paradiso
ai cauti polpastrelli di ragazzo.
Poi multiforme meta d’una vita:
torrida jungla di latine amanti,
boschetto evanescente di betulle,
macchia intricata,soffice brughiera.
I tanga e i perizomi ohime’ t’han reso
una glabra susina balthusiana.
In memoria del morto tuo rigoglio
gelosamente serbo un tuo rametto,
cara reliquia,dentro un medaglione.