San Valentinino

Se solo non fosse così timido. Sono sicura di piacergli. Lo capisco da come mi guarda. A volte mi giro e lo trovo imbambolato a fissarmi.
Questa storia va avanti così da almeno tre anni. Il primo non conta perché ci eravamo appena conosciuti. Il secondo, diceva che c’era una fidanzata, ma non l’ho mai vista e comunque lui era sempre attorno a me.
Poi, la settimana scorsa, mi ha presa in disparte e mi ha detto che mi amava.
Mi è saltato il cuore in gola e non sapevo cosa rispondere. La mia voce gridava: – Anch’io anch’io ! – ma senza una parola. Questa volta sono rimasta io muta e imbambolata.
Lui è arrossito, mi ha guardata per un attimo ed è andato via. Ed è ricominciata la timidezza, il silenzio e tutto il resto. Ora  non sono tanto sicura di piacergli.
Ieri quella stupida di Martina, la mia migliore amica, mi ha detto: – Basta, ora gli parlo io! –
Credevo scherzasse e invece no, l’ha bloccato nel corridoio e gli ha chiesto a bruciapelo se gli piacessi. Lui è diventato rosso, l’ha scansata e si è allontanato.
Oggi ascoltavo mia madre al telefono, diceva: – San Valentino è come l’8 marzo, una festa per vendere fiori e cioccolatini. Siamo già stati sulla luna, navigato l’organismo con microsonde e scrutato i meccanismi più misteriosi della materia, ma chi ha bisogno di San Valentino…-
Intanto mette il muso a mio padre se si dimentica di festeggiarla.
Ma a me non dispiace. Dico, ricevere fiori e cioccolatini.
Tutti continuano a dirmi che si cresce, che cambiamo ogni giorno un po’, senza accorgercene. Spero per l’anno prossimo. Forse in quarta elementare si diventa meno timidi.

 

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