Mentre si preparava il secondo Fool’s Gold Loaf della serata, Elvis vide passare davanti alla finestra del giardino una figura vestita di bianco. Non era un fan intrufolatosi di soppiatto a Graceland, non era la sua immagine riflessa dentro il vetro, era il suo angelo, che gli annunciava una morte imminente. Elvis sorrise: nessuno muore davanti a un Fool’s Gold Loaf, nessuno muore mentre mangia il secondo Fool’s Gold Loaf della serata. Due Fool’s Gold Loaf, invariabilmente, tutti i giorni, uno per lui e uno per Aaron, il gemello che non aveva mai avuto. O era lui Aaron e Elvis era l’altro? Non lo sapeva. Non lo sapeva più. L’angelo della morte mosse il bacino, fece un movimento ondulatorio con le braccia e le frange della giacca oscillarono nell’aria come timide ballerine in calzamaglia. Elvis morse il panino. Da quando gli angeli indossavano giacche con le frange?