La prima volta che mi hanno arrestato avevo diciottanni. Correvo sulla strada, ero ubriaca e sparavo dal finestrino della macchina. Mi è sempre piaciuto sparare. Mi è sempre piaciuto cambiar nome. Ero Lee, Sandra, Lory, Susan. Aileen quasi mai. Solo quando facevo l’autostop e mi facevo portare lontano. Via dai posti dove avevo combinato casino. Via da un padre mai avuto, un nonno alcolizzato, un marito troppo vecchio. Via dai clienti che mi sudavano addosso, da me. Il primo che ho ammazzato non so nemmeno come si chiamasse. Neanche il secondo, il terzo e tutti gli altri. Volevano fare i grandi uomini, i casanova. Con me, una prostituta. E allora li facevo sentire irresistibili, li facevo sentire i migliori, e poi bang… non li facevo sentire più niente. Tornavo a casa e facevo l’amore con Tyria. Con lei ero Aileen. O forse lei era me. Il giorno dopo ritornavo a battere. Aspettavo i clienti sulla macchina e pensavo al bambino avuto a tredici anni che non era mai stato mio figlio. Poi mi hanno presa. Ne avevo uccisi sette. Sarò l’ottava. Biancaneve e i sette nani. Al posto della mela un’iniezione. Ma tornerò. Non con un principe. Tornerò assieme a Gesù. Con la grande astronave madre e tutto il resto. Tornerò.
Aileen Carol Wuornos
Rochester, 29 febbraio 1956 – Prigione di stato di Raiford, 9 ottobre 2002