Non ci crederete, ma proprio a quest’ora di notte penso al pensile della mia cucina dove conservo le scorte di pasta.
Se lo apriste, notereste un ordine quasi maniacale, perché io non uso richiudere in se stesse le confezioni con gli avanzi dei vari tipi di pasta, magari assicurate da una molletta o da un elastico, formando così un ammasso squinternato. Al contrario: trovereste per tutto lo spazio dei ripiani, di tutti e tre i ripiani badate, una serie di contenitori impilati in combinazioni di misure variabili purché la somma sia per tutti unica e costante. Il risultato è rendere visibile, almeno per pochi attimi, l’armonia e l’equilibrio di cui sono affannosamente alla ricerca e poter scegliere con agevole consapevolezza, l’acqua già in bollore, tra le forme a mia disposizione per riempire il mio vuoto di pancia.
E per riempire bene ci vuole criterio.