Bersani e il fuori dai coglioni

I manifesti del Pd sono indigesti alle genti del web. Su facebook girava la boutade: “Ogni volta che il Pd fa un manifesto, un grafico muore”. La campagna tradizionale è troppo tradizionale, alla rete non piace.
Però la foto di Bersani solo con la birra, come un Nottambulo di Hopper, è stata una campagna-immagine vincente. Il “non siamo mica qui a…” è eccezionale, ed è Bersani l’Immagine del Pd.
Le primarie non sono in linea con l’idea di un Pd compatto, ma oggi più che compattezza ideologica serve forza comunicativa. Bersani trasmette ironia, scanzonatezza e serietà: ci sono altri capaci di tanto, nel Pd?
Il web ha già avuto, con Twitter e il caso Sukate durante le elezioni milanesi, la capacità di smuovere coscienze (e voti), ed è un dato tangibile: Bersani può non piacere al suo partito, alle correnti che si muovono contro di lui, ma piace a chi sta in rete.
Dopo Palermo, invece di mettersi le mani sulla pelata ed arrendersi, ha reinventato se stesso, cosa che sul web piace e spopola. Ai giornalisti che lo accerchiavano in conferenza stampa su Palermo ha detto papale papale (o bersale bersale): “I politici son qua da vent’anni. E i commentatori no? Siam tutti qua da vent’anni. E’ ora di toglierci dai coglioni.”
Dove lo troviamo un altro così? Non c’è molto da riflettere, zio Bersy, nel mare magnum del postberlusca ci sono poche certezze. Una di queste è che noi ti amiamo.

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