Sessuoeconomia Nell’Italia del 1955

 

Il testo che segue è tratto dalla prima pagina de l’Unità dell’epoca.

 

Abusava delle operaie ricattandole con la minaccia del licenziamento

Milano, 5 Marzo- Gianfranco Monti, direttore della fabbrica di apparecchi radio Cozzi di Paderno Dugnano, è stato arrestato stamattina alle dieci nella sede dei Carabinieri di Monza dove era stato invitato; al suo arrivo il maresciallo comandante la stazione gli ha notificato il mandato di cattura emesso nei suoi confronti dal Procuratore della Repubblica dott. Francesco Gatto. Il Monti è stato immediatamente associato alle locali carceri a disposizione del magistrato in base a un mandato di cattura che parla di ‘atti di libidine violenta, atti osceni e violenza privata’

Si tratta di una prima conseguenza dello scandalo scoppiato nei giorni scorsi a Paderno Dugnano.

Come i nostri lettori ricorderanno quattro operaie, sfidando coraggiosamente la rappresaglia dei licenziamenti e delle sospensioni, avevano denunciato alla Magistratura il direttore della loro fabbrica per il suo immorale comportamento.

Secondo le dettagliate denunce delle quattro ragazze, il Monti, abusando della sua funzione di direttore, attentava all’onore delle sue dipendenti e faceva loro continuamente oscene proposte, ricattandole con la minaccia del licenziamento in tronco.

Alcune di esse che opposero al direttore uno sprezzante rifiuto, furono gettate sul lastrico da un giorno all’altro. Altre, meno decise e coraggiose, furono costrette a cedere alla odiosa violenza. Ma le dichiarazioni rese al tribunale di Monza da Angela Crippa, Silvana Neri, Eurasia Soriani e Maria Bocchiola, non si limitavano ad illuminare questo aspetto della attività del Monti. Secondo le denunce costui, che prima di diventare direttore era un sindacalista cattolico, ha preteso ‘bustarelle’ di cinquemila o diecimila lire in cambio della assunzione di varie operaie, riscuotendole per tramite del rappresentante cislino della commissione interna della fabbrica.

Lo scandalo, che getta una cruda luce sul regime esistente nelle fabbriche italiane, aveva destato vivissima impressione nella popolazione di Paderno Dugnano ed era stata oggetto di una interrogazione presentata al Senato dal compagno Alberganti.

L’arresto ha suscitato soddisfazione e favorevoli commenti. Si fa notare tra l’altro che nel corso dell’interrogatorio cui era stato sottoposto nei giorni scorsi il Monti non solo aveva negato ogni addebito ma aveva fatto comunicare a mezzo della Associazione degli industriali di Monza di avere esposto querela alla Procura della Repubblica di Milano contro il nostro giornale e contro ‘Voce comunista’ che per primi hanno denunciato le vergognose azioni da lui compiute.

Piero Campisi

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