Cammino sul filo,
funambola ballerina,
i piedi prensili
con le scarpette morbide,
le braccia tese
a bilanciare il vento
che gonfia il tulle.
Le mani arpeggiano nell’aria,
con unghie laccate di rosso,
come la bocca,
bloccata in un sorriso lontano.
Vado,
temendo il gioco conosciuto,
ricreato dalle onde del tempo.
Sospesa nel racconto
che vivendo mi racconto.
Suonando la danza che mi balla.
In bilico.