Nave di migranti
Come amido bagnato sguscio via
sotto gli occhi della nonna. La Bibbia
a lato, lei si toglie le lenti.
Il budino s’addensa.
Mamma m’ha allevato senza lingua.
Sono orfana del mio nome spagnolo.
Le parole sono forestiere, tartagliano
sulla mia lingua. Vedo nello specchio
la mia immagine riflessa: pelle di bronzo, capelli neri.
Mi sento prigioniera
su una nave di emigranti.
La nave che non attraccherà mai.
El barco que nunca atraca.
“Nave di migranti” letta da Anna Toscano
Una poesia che parla di linguaggio e di prigioni dell’individuo e di gruppi di individui, un linguaggio che divide, scinde, strappa, unisce, sancisce. Lorna Dee Cervantes, voce notevole della letteratura chicana, nei suoi testi ha dato spazio al suo privato che spesso è un privato collettivo, intraprendendo lotte letterarie e politiche in difesa delle ingiustizie perpetuate verso comunità messicane native e verso tutte le popolazioni che sono state oggetto di violenze, genocidi, stupri. Una poesia civile, che si batte per le donne e per la giustizia sociale, prendendo avvio dalla sua esperienza di bambina a cui viene vietata la lingua materna, lo spagnolo, per non incappare nel razzismo, a cui viene omesso il nome spagnolo, per sembrare americana, ma che rimane con la sua immagine e i suoi colori che denotano la sua provenienza. L’assenza di parola e la presenza dell’immagine. Una bambina “prigioniera”, rinchiusa in una “nave di emigranti” che mai avrà un luogo: recidere le radici, perdere la lingua, anche se accanto a una nonna che rappresenta il passato e una parte dell’identità. Da qui deriva il costante esplorare, di Lorna Dee Cervantes, i confini fra linguaggio ed esperienza, scrivendo in spagnolo, in inglese, ma anche in una combinazione personale delle due lingue. Da qui una personale semplicità del linguaggio accostata a una forza enorme delle immagini, talvolta immagini surreali, che le sue parole vanno a costruire. Una poesia abitata da personaggi femminili: interlocutrici, sopravvissute testimoni, della fatica e del meraviglioso femminile.
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