mare pance e nostalgia

 

Qui dove nella serenità e nella pace, nel secolo scorso, eravamo pochi e belli – io che a volte osavo un imbattibile topless, tu col vitino di vespa, tu muscoloso e biondo, tu con la pancina piatta, tu col culetto sbarazzino, tu col bicipite guizzante. Noi che ci caricavamo due pomodori, un pareo e una pesca e ci inoltravamo nella spiaggia selvaggia e libera, ma poco lontana, per un libero bagno nell’acqua frizzante e cristallina. Nudi, biotti nelle nostre immortali bellezze.

 

Ora noi timidi e timide in costumi ascellari e vaste magliette, voi sfrontati/e in bikini o slippotti, panze al vento che debordano in giù, grinze e sbuffi che pendono. Noi nonni, inscemiti di fronte ai nipotini, nella folla normale e indifferente, in un comune stabilimento balneare, pigri, quasi senza ricordi.

 

 

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