Scandalo Facebook. Crollo azioni in Borsa. Alcuni azionisti intentano causa. Curioso.
I “risparmiatori e speculatori, abbagliati dalla celebrità del marchio e dalla possibilità di un facile guadagno” che si sono fatti “imporre una quotazione fuori mercato” secondo me non conoscono FB. Non ci passano ore al giorno come faccio io. Hanno di certo troppo da fare per capire come funziona.
Altrimenti “la ridotta capacità dell’azienda di produrre reddito” l’avrebbero capita al volo.
Fare i soldi vendendo i nostri gusti, le nostre patetiche passioni ai maghi del marketing? Che possano così inviarci ancor più patetico spam pubblicitario via email? Oppure, in diretta su FB: se mi dichiaro single mi appare in bacheca l’agenzia matrimoniale. Se nomino le scarpe eccone subito l’immagine… e così via. Mi piacciono le fragole.
E poi, la pubblicità sul web dovrebbe trovare un suo linguaggio. Così com’è, o rompe le scatole o risulta invisibile.
No, le azioni di Marco Zucco io non le avrei mai comprate, neanche avendoci i soldi. Al massimo una, per incorniciarla e tenerla per ricordo. FB per me non ha segreti.
(le frasi tra virgolette sono tratte dal Corriere della Sera).