Sirena lei, sirena lui

Si incontrarono in un brutto momento, ma non poteva che accadere così. Dopo un incidente in tangenziale con feriti gravi e una persona incastrata nelle lamiere dell’auto.

Lei arrivò dalla parte della città, lui dalla periferia dov’era la caserma dei Vigili del Fuoco.

Si erano già sentiti altre volte, ma non si erano mai incontrati. Lei era bitonale e lavorava sull’ambulanza da quando era nata, era giovane ma esperta. Lui era mono tono e più grande di lei, viaggiava sul camion dei pompieri da più di vent’anni. Di solito gli piacevano coetanee  continue e assillanti. Lo ripeteva spesso ai suoi compagni nel garage della caserma, eppure il giorno dell’incidente in tangenziale cambiò opinione.

Il suono dell’ambulanza era sinuoso e discreto, rassicurante come una carezza. Forse aveva bisogno proprio di essere coccolato, col suo mestiere aveva visto troppe cose brutte. I mezzi si fermarono l’uno di fronte all’altro ed ebbero modo di guardarsi. I lampeggianti continuarono a incrociarsi in silenzio, il blu si insinuava nel rosso del mulinello di luce. Furono solo intime confidenze, ma per la paura di perdersi decisero che appena fossero stati accesi di nuovo avrebbero composto insieme un piccolo ululato, ben suonato, che avrebbe dato senso alla loro unione.

Presi da una certa euforia, chiamarono il piccolo Concerto.

Oggi sono ancora insieme in una casa di riposo per sirene vicina alla tangenziale. Accanto a loro abita una sirena molto vecchia, che ormai sibila appena, ma ha ancora la forza di raccontare le storie di quando era una vera e propria autorità. Decideva l’entrata e l’uscita degli operai dalla grande fabbrica senza mai sbagliare orario. Ogni sera le sirene si intrattengono per ascoltarla prima di dormire.

Sono fortunati a stare vicini alla tangenziale, perché quando sentono passare Concerto si guardano e per un attimo lampeggiano ancora.

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