Mano a mano che si leggono le storie delle donne di questa raccolta di racconti di Gianluca Pirozzi, si comprende che personaggio dopo personaggio, trama dopo trama, si compone un quadro di destini femminili che a volte sono anche intrecciati tra loro.
Ogni racconto è designato da un nome, solo quello, perché dietro al nome c’è tutta una vita. Talune strambe, altre normalissime ma tutte con un balzo, un guizzo che le rende uniche, sono donne che hanno perso e hanno guadagnato, alcune hanno subito crudeltà mentre altre con la loro forza semplice sono riemerse dopo scelte definitive.
La bellezza dei racconti sta nel fatto che Pirozzi condensa l’esistenza in episodi significativi, tratteggia la vera anima femminile nei particolari. Le donne sono narrate talvolta in prima persona, altre in terza, altre ancora attraverso lo sguardo del comprimario maschile. Eppure sempre ci viene restituita una verità, colta negli atti e nelle decisioni, nella capacità di sopravvivere e stupire.
L’occhio narrativo è sensibilissimo nel cogliere l’essenza di Nadia, Fabiana, Aristea e di tutte le altre nominate e perciò raccontate. Nasciamo con un nome che è imprinting, il nome pronunciato dagli altri e da noi stessi ci appartiene e dice che stiamo vivendo la nostra singola identità.
La scrittura di Nomi di donna aumenta la sua consistenza e efficacia mentre scorriamo le pagine, si irrobustisce e diventa sempre più profonda e efficace. Pirozzi è al suo terzo libro, e raggiunge la maturità espressiva qui, immedesimandosi delicatamente in anime femminili, dando la sua luce intensa alle protagoniste e facendoci pensare da subito che se il mondo sapesse interpretare così le immense qualità delle donne, sarebbe decisamente migliore.
NOMI DI DONNA Gianluca Pirozzi (pag. 169 L’Erudita Giulio Perrone Editore)