Ho preso la decisione, quella stessa decisione che sapevo avrebbe fatto disperare i miei genitori. Mi ci sono arrovellato per un sacco di tempo, ma l’idea della trasgressione e la voglia di emulare i più tosti del mio gruppo, mi hanno convinto. Lo so, tanti altri giovani ci sono caduti per i miei stessi motivi, ma alla mia età a queste cose non si pensa, o forse non ci si vuole pensare. Mi chiedo cosa risponderò quando Giulia mi guarderà dritto negli occhi col suo sguardo umido e interrogativo. Cosa sarò capace di dire? Spazzo via questi pensieri con un battito di ciglia e, riaprendo gli occhi, ritrovo la mia volontà, che per un attimo avevo sentito vacillare.
Ormai sono qui.
Per fortuna ho un amico che ci sa fare. Sta preparando la roba. Mi tremavano un po’ le gambe e mi sono seduto.
Mentre lui si avvicina con l’ago, faccio un gran respiro e tutta la mia vita mi scorre davanti agli occhi come una pellicola a effetto stroboscopico, luce-buio, luce-buio, luce-buio.
Mi chiede se sono pronto. Il cuore va a mille e non ho la forza di rispondere, gli faccio un cenno col capo.
Lui avvicina l’ago al mio braccio e inizia il tatuaggio.
Ironia Paradosso Scrittura Breve