Voglio andare il più possibile lontana da casa per sentirmi a casa, confessa Caterina alle tre amiche del cuore. Lontano, a Belgrado, dove ha accettato un lavoro in un hotel di lusso come cameriera ai tavoli. Le amiche la aiutano a fare i bagagli e a svuotare l’alloggio, poi, all’ultimo momento, decidono di accompagnarla nel lungo viaggio verso la capitale serba. Ciascuna di loro porta in valigia, oltre ai costumi di bagno e ai vestiti estivi, preoccupazioni e speranze. Anche segreti.
“Questi giorni“, di Giuseppe Piccioni, è un film “sulla strada”, di condivisioni e affetti al femminile. Da sempre attento ai sentimenti, il regista di “Chiedi la luna” e “Fuori dal mondo” punta lo sguardo sui giovani, sfatando il luogo comune che li vorrebbe sdraiati e bamboccioni.
Le quattro straordinarie interpreti dimostrano maturità e capacità di governare anche le situazioni più difficili. Gli adulti – Filippo Timi nei panni di un insegnante balbuziente e un po’ imbranato, Sergio Rubini in quelli di un padre-padrone da barzelletta – rivelano tutte le crepe e le fragilità di una generazione in perdita. Unica adulta a salvarsi è Margherita Buy, attrice cult di Piccioni, nel ruolo della madre di una delle ragazze. All’apparenza futile e fragile nell’ansia di restare giovane, ritroverà grinta e dignità quando sua figlia avrà bisogno di lei.
Il viaggio – con i percorsi in macchina, sul traghetto, le brevi soste in luoghi di vacanza, l’arrivo a Belgrado – crea attriti e momenti di incomprensione tra le amiche. Il legame forte che le unisce sembra spezzarsi quanto più condividono il tempo insieme.
Giorni all’apparenza spensierati in cui si insinuano problematiche irrisolte per ciascuna di loro. “Questi giorni – dice Caterina – in cui non è successo niente o è cambiato tutto”. Applausi alle interpreti: Maria Roveran (Liliana), Marta Gastini (Caterina), Laura Adriani (Angela), Caterina Le Caselle (Anna).
“Questi giorni” di Giuseppe Piccioni (Italia 2016)