Si chiama Duane Keiser. Non ne avevo mai sentito parlare. L’ho incontrato per caso postato da una amica che predilige l’azzurro cobalto.
Ha dipinto un vasetto pieno di polvere azzurra da impastare con l’olio per la pittura. Un quadretto delizioso, pieno di luce degna di Winslow Homer, debitrice di Chardin, Corot e Fantin Latour.
E’ scolastico? Nemmeno per sogno. E’ un pittore americano (Richmond, Virginia) che ha deciso di dipingere un quadro al giorno formato cartolina e lo vende sul web al prezzo di 100 euro.
L’idea di una bella pittura da diffondere in modo mediatico e ‘democratico’ non poteva venire che dagli Usa, il paese che ha visto nascere la vena popolar-surreale di Man Ray come di Andy Warhol e di Walt Disney.
Duane Keiser è anche autore di altri efficacissimi dipinti pieni di luce e sapienza cromatica. E’ anche aduso tornare a ridipingere i suoi paesaggi già venduti (d’accordo con i proprietari) inseguendo il variare della luce e delle stagioni nel medesimo luogo. E’ un modo come un altro per dimostrare che nulla più della pittura coglie l’eterno nel transitorio quando la mano si fa docile alla mente (e la mente raccoglie con poesia i messaggi del ‘visibile’).
Naturalmente l’intellettualismo ‘contemporaneista’ guarda con sufficienza, anzi ignora simili testimonianze vitali della pittura che se ne infischia dei camuffamenti offerti dalle nuove tecnologie, e continua per la sua strada di poesia che scaturisce dalla mano artigiana come dalla pianta il fiore più squisito.
