Balistica stradale

Sto vagando nel triangolo maledetto Obi-Ikea-Cargopier. Il clima è quello del “sta per accadere qualcosa”. Lo spero ardentemente perché mi sono persa.
Sono una che manca di collegamenti, una a-sinaptica. Sono quella che gira perlopiù a vuoto, sbaglia strada, si lascia sfuggire posti macchina risolutivi.
Mentre l’auto va, nel mio reticolo mentale le strade non si dipanano benissimo, spesso non si dipanano proprio, alcune finiscono mozze. Qualcuno strombazza, mi desto dal torpore: niente, il reticolo resta un ginepraio e io sempre estranea alle cose presenti.
Quello continua a suonare con l’impazienza senziente di chi ha già tutto visto e sentito, di chi conosce rotte terrestri e itinerari di vita.
Ma chi sei tu, fulgido esempio di guida che hai la presunzione di chi cerca il pelo nell’uovo? Scegliere la strada giusta, io ho sempre scarse possibilità di riuscire.
Una rotatoria. Le rotatorie ogni volta mi salvano la vita, sono drammaticamente perfette. Sono la soluzione per chi, come me, teme le scelte, sono il sollievo liberatorio per chi ha deciso che continuerà a girargli intorno in eterno, perennemente in ostaggio.
Sia lode.

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