Siamo vicini al Festival di Sanremo. Oh, no!

Quando ero piccola, negli anni ’50, ascoltavamo musica alla radio, al giradischi.
In piazza suonava la Banda alla domenica mattina, alle Processioni e ai Funerali.
Raramente si andava al cinema e non ricordo le Colonne Sonore.
E poi arrivò la Televisione.
Non avendola a casa, eravamo costretti ad affrontare pioggia, venti di libeccio e di tramontana, per attraversare il vicolo che portava al Bar più vicino munito del nuovo apparecchio.
Era un bar di pescatori che bevevano vino, discutevano animatamente o si addormentavano sulle sedie.
Le donne erano più tranquille, per noi bambini c’erano le gassose.
Andavamo a vedere “Lascia o raddoppia” e il “Musichiere”.
Una volta all’anno il grande avvenimento: IL FESTIVAL DI SANREMO.
Al bar si scatenava un tifo da stadio: chi cantava, chi ballava, chi litigava e la cosa non finiva lì.
Si parlava per giorni delle canzoni che erano trasmesse alla radio in continuazione, le edicole vendevano libretti con i testi che mia sorella più grande mi faceva imparare a memoria.
Ancora adesso che ho 70 anni so tutto VECCHIO SCARPONE e CASETTA IN CANADA’.
Finalmente nel 1959 ero abbastanza grande per poter scegliere le mie musiche preferite e diedi l’addio alla mia infanzia con……CIAO CIAO BAMBINA

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