Mettiamo che l’Italia abbia il cancro. Allora, solo una potente chemioterapia potrebbe salvarla. Con spaventosi effetti collaterali. Renderla sterile, farle cadere i capelli, lasciarla incorrere in altre malattie mortali. Ma se fosse cancro, per salvarla dovremmo accettare per forza la cura feroce. Senza raccontarci favole. Le erbette, le tisane, le paroline gentili non servirebbero a niente. E i rimedi demagogici che ovunque si offrono con abbondanza la ucciderebbero ancor prima.
Ma l’Italia ha davvero il cancro? Non lo so. Quasi sempre la vedo marcia, viziata fino alle midolla, popolata solo da cellule egoiste e cieche che si distruggono l’una con l’altra.
A volte invece immagino una diversa diagnosi – che potrebbe suggerirci una diversa terapia, meno velenosa. Cerco teorie e suggerimenti che mi diano speranze. Leggo ovunque. Per lo più sparate micidiali, oppure arzigogoli ideologici. Ohimè. Robaccia.
A volte, però, intravedo, o credo di intravedere, barlumi di fantasia supportati da robusta conoscenza, attimi di un pragmatismo nutrito di idealità. Speriamo crescano. Se ne venite a contatto, vi prego informatemi. Datemi nomi, gli indirizzi precisi. Sono in ansia per la mia Italia.