Tu non sei come le altre madri

C’è una piacevole sorpresa in libreria. Si tratta della riedizione di un libro uscito in Germania nel 1992, tradotto e pubblicato in Italia con titolo “Tu non sei come le altre madri” da e/o nel 2011, oggi riproposto dallo stesso editore.
L’autrice è Angelika Schrobsdorff, nata nel 1927 e scomparsa nel 2008 a Berlino, scrittrice, cui in particolare questo romanzo ha dato un grandissimo successo in Germania. Quella che propongo oggi non è una recensione ma una viva raccomandazione.
Questo libro mi arrivò in versione originale poco dopo la sua pubblicazione oltre 20 anni fa. Non poteva che conquistarmi, era la storia della madre dell’autrice, Else Kirchner, una donna ebrea berlinese nata nel 1893 e sopravvissuta all’olocausto fuggendo in Bulgaria.
Non un romanzo e non solo una biografia ricostruita dalla figlia, ma anche una testimonianza storica, che copre un periodo di totale sconvolgimento della Germania e dell’Europa dalla fine dell‘800, passando per le due guerre mondiali e arrivando all’immediato dopoguerra. Else Kirchner infatti morirà nel 1949.
Ma soprattutto è la storia di una donna particolare, sempre libera e anticonvenzionale. Erano anni, quelli della sua giovinezza, in cui Berlino si manifestava in tutta la sua potenzialità artistica e sociale passando dalla prima guerra mondiale e la sua devastazione alla Repubblica di Weimar, all’ascesa del nazional-socialismo fino alla tragedia della seconda guerra mondiale e la shoa. Berlino era anche in competizione con Parigi in fatto di esplosione delle idee, di contrasti e di spudorata trasgressività. Else non si perse nulla di tutto questo fervore e visse la sua vita da vera donna libera. Ecco perché questo titolo bellissimo: tu non sei come le altre madri, no Else non lo era e amava ripetere che bisogna avere un figlio da ogni uomo che si ama. Così è stato, ebbe tre figli da tre uomini diversi, tutti molto amati, figure intense e importanti su cui uno spicca fra tutti, Erich Schrobsdorff padre dell’autrice, soprannominato “der Gute”, il buono. Buono, ma non innocente e anche lui colpevole in questo clima di crescente antisemitismo.
È lui che salva la moglie nel 1939, quando fu chiaro che non c’era più speranza per gli ebrei in Germania e organizzandole la fuga in Bulgaria coi tre figli. Else apparteneva a una famiglia come tante altre, non osservante, disinteressata agli aspetti religiosi, rappresentanti di una buona borghesia ricca, che viveva in pace e che si sentiva profondamente tedesca. Difficile quindi per uno spirito ribelle come quello di Else, ma anche totalmente inconsapevole della sua appartenenza ebraica, capire cosa stava avvenendo e quanto fosse in pericolo.
In questa lettura ci si immerge totalmente, si rivive un’epoca e si conoscono lati sconosciuti della vita di Berlino tra le due grandi guerre, si scopre anche la faccia profondamente anticonvenzionale di una donna ebrea, dotata di particolare vivacità e leggerezza che nulla si negava. Madre difficile, indubbiamente, per i figli e soprattutto per l’autrice che ha ripercorso la storia della sua stessa vita per capire quella della madre.
Consiglio quindi la lettura per compiere un lungo cammino affascinante e lasciarsi trasportare in un mondo che non si finisce mai di scoprire, quello della prima metà del secolo scorso vulcanico ovunque, ma soprattutto a Berlino, città protagonista della storia d’Europa.
Tu non sei come le altre madri, di Angelika Schrobsdorff, ed. e/o 2017, traduzione di Monica Pesetti.

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