Zululandia, territorio non ben identificabile sulle cartine geografiche, è uno strofinaccio di terra racchiuso tra cretini e vini.
Flora e fauna sono profondamente ancorate nelle radici ai pregiudizi e a vecchie misteriose sparizioni, è stato infatti confermato da sociologhi e antropologhi che la famosa “fuga dei cervelli” iniziò proprio da questo territorio. Sport nazionale: taglio dei colletti, a volte capita anche qualche decapitazione, ma è sopportabile da una popolazione che ha qualche retaggio di dna francese nelle vene.
Attività produttive: cesterie.
Vari cesti di ogni misura si possono trovare nelle poche botteghe del luogo o nel bar, tutti cesti colmi di lazzi altrui o di razzi del vicino; quelli colmi di pazzi sono stati inibiti con ordinananza del sindaco per possibili ripercussioni sul calo demografico locale.
Festa patronale: “San chi la spara più grossa” dal 1 al 5 Agosto di ogni anno – ed in tale periodo vige una zona franca tra il bar del paese e la piazza principale, nella quale giovani e vecchi inventori possono dare adito alle loro fantasie.
Abitanti: di stirpe variegata, rigorosamente suddivisi in maschi, femmine e malafemmine.
La terza categoria, perlopiù importata nel territorio da qualche sprovveduto, crea scompiglio ed imbarazzo, formata da vistose portatrici malsane del virus della ribellione, che possono creare epidemie da emulazione nelle femmine locali. Si consiglia, come da tradizione , di bruciarle nel falò del 6 gennaio.
Per “la luna e i falò” spostarsi di una trentina di km più ad ovest…