Comincio a scrivere, poi abbandono. Mi lascio andare nei troppi fatti e pensieri che riempiono le mie giornate, tutte. A momenti cambio idea.
Forse non sono all’altezza di chi scrive qua, forse sono un italiano atipico, che parla e pensa come tale ma non scrive altrettanto.
Ci ripenso. Sono qui, sono una penna intelligente. E’ solo l’ansia di cominciare a scrivere, nient’altro!
Sento una voce dentro di me parlare: “Non aver paura, nessuno è nato scrittore, tanti non sanno articolare i loro pensieri e non sanno nemmeno trasformarli in semplici parole, figurati in testo scritto”.
Vado avanti, metto giù quello che penso, le emozioni che sento senza aver paura di chi commenterà. E se qualcuno correggerà lo ringrazierò, e se un altro consiglierà, tanto di cappello perché mi sta insegnando un’arte, che io sto mettendo giù, perché amo la mia lingua nonostante tutto ciò che se né può dire.
Sono afflitto da tanti pensieri, forse tanti problemi, niente male, è cosa di tutti. Mi abbandono a quel che sento, lascio le mie dita scrivere gli impulsi del cuore. Nulla importa se qualcuno correggerà perché sbagliare e’ umano. Nulla importa se nessuno commenterà, o pesantemente giudicherà. Quel che importa è che non ho più quell’ansia che trovavo prima degli esami. Non sono a scuola, sono una penna intelligente!