Ritratto di famiglia in un inferno

Interno giorno, atmosfera greve:
rumore di stoviglie e di silenzi.
Vola un moscone, il suo ronzio è lieve.
“La pasta è scotta”, mastichi e sentenzi.

Il bimbo ha rovesciato il suo piattino,
la tele parla di bombardamenti,
Il gatto salta dentro il lavandino:
lo trovi un buon pretesto e ti lamenti.

Il campanello della porta suona:
è il postino, notifica un verbale.
“E’ una multa!” la scusa pare buona
per tirarmi uno schiaffo e farmi male.

Non riesco a dire che eri tu a guidare,
non posso protestar la mia innocenza,
ché lo facessi potrei scatenare
il temporale della tua violenza.

Così riprendi a masticare cupo,
così riprendo a masticare amaro.
Così i miei giorni e la mia vita sciupo,
così mi spengo e al nulla mi preparo.

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