Il governo ungherese di Orban ha deciso di rimuovere la statua del filosofo ungherese hegelo-marxista György Lukács. La statua, situata presso il parco Szent István, sarà rimossa perché – si dice – il marxismo del pensatore ebreo Lukács non è propriamente gradito al governo di Orban.Un’altra scemenza che impoverisce la Ungheria (già povera di per sé) della sua migliore cultura.
Lukàcs è uno dei maggiori pensatori del XX secolo. Il suo marxismo deriva da uno studio profondo di Hegel e dalla critica acuta della ‘ideologia tedesca’. Opere come la ‘Ontologia dell’essere sociale’ e come la monumentale ‘Estetica’ sono capitoli di estrema importanza della riflessione filosofica contemporanea. Un altro libro fondamentale è la sua discussa ma imprescindibile ‘Distruzione della ragione’ . Ne ‘la distruzione della ragione’ si spiegano inconfutabilmente le radici spirituali dell’hitlerismo con la parabola della ‘ideologia tedesca’ del XIX secolo. La difesa della ‘ragione dialettica’ (lo storicisimo hegeliano e il materialismo storico marxista) contro tutte le forme di irrazionalismo (da Schelling a Schopenhauer al suo nipotino Nietzsche et similia) è una conclusione difficilmente contestabile sul piano teoretico (solo Benedetto Croce gli può tenere testa, ma su una analoga linea di pensiero).
Le conclusioni politico-ideologiche del libro (l’atto di fede nel socialismo sovietico e la condanna dell’imperialismo americano, erede ideologico dell’ irrazionalismo filosofico) erano inaccettabili. Ma anche queste riflessioni, restano relativamente discutibili. Lukàcs, cominciò a scrivere il libro nel 1934, in piena ascesa di Hitler e di Stalin, quando non c’era grande spazio per la libertà di scelta. Se non ricordo male lo terminò e pubblicò nel dopoguerra allo scopo di rivalutare Hegel (la sua dialettica come storicità) a correzione del ‘materialismo dialettico’ vigente in Urss.
La sua opera infatti non fu tanto celebrata in epoca staliniana, per quanto apparisse e venisse presentata in Occidente come suo panegirico. E’ dunque opera complessa a più facce, da leggere e meditare con attenzione perché molti giudizi e analisi di pensiero sono più che penetranti. Non impiccherei Lukàcs al suo passato politico così come non lo farei perfino per quel veggente e mistagogo di Heidegger, eccetera..