Cafarnao Caos e miracoli

Siete pronti? Ma pronti davvero? Allora entrate pure al cinema, andate a vedere cosa succede a due ore di aereo da Roma, da Milano, da Napoli. A Cafarnao, Libano, vi aspetta un adulto di dodici anni, di nome Zain, con la faccia angelica di Alain Delon da piccolo, ma con l’espressione dura e disincantata che il francese non aveva nemmeno quando girò “Rocco e i suoi fratelli”.
Se cercate su Google le immagini di Cafarnao, la città scelta da Gesù Cristo per viverci e fare miracoli, vi appariranno rovine archeologiche affascinanti, sullo sfondo del lago di Tiberiade. Un posto da visitare, ricco di suggestioni mistiche e di cieli tersi, sereni. Quella che ci mostra la regista Nadine Labaki è invece tutta un’altra storia, un non luogo dove tra autostrade caotiche si sono attaccate come rampicanti le baraccopoli di migliaia di profughi senza speranza. Vengono dalla Siria, come la disgraziata famiglia di Zain. Dalle Filippine, dal mondo degli ultimi. Dall’Etiopia, come il piccolo Yonas e sua madre, che accoglie Zain nel suo tugurio prima di finire incarcerata.
Le estenuanti camminate di Zain, fuggito dall’orrore familiare e finito a prendersi cura del piccolo Yonas, adorabile cioccolatino, ricordano il percorso allucinante che il protagonista di “La Strada”, magnifico romanzo di Cormac Mc Carthy, percorre insieme al figlio in un mondo dove pietà l’è morta e l’umanità sopravvive in rarissimi bagliori subito sopiti dall’esigenza primordiale di mantenersi in vita.
I dodici anni di Zain, l’eroe senza gloria, il piccolo delinquente per necessità e per giustizia interiore, ne valgono il triplo di uno dei nostri fortunati ragazzini. Ed è un fatto molto importante che l’occidente, il nostro paese per primo, si renda conto di realtà intollerabili, che non si possono rimuovere girando la testa dall’altra parte.
C’è una cosa, che ho dimenticato di dirvi. Gesù Cristo, disperato per la sordità della città da lui scelta ai suoi insegnamenti, esclamò: «Io ti maledico! Fino agli inferi precipiterai!». E lì è rimasta, dove Gesù l’aveva sprofondata.
Allora entrate pure nel cinema, ma tenetevi forte: vi aspetta l’inferno di Cafarnao,

Cafarnao – Caos e miracoli Regia di Nadine Labaki (2018)

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