QUASI TUTTO VELOCISSIMO

Tenete d’occhio Christopher Kloeble, classe 1982, che si muove tra letteratura e cinema e vive tra Berlino e Nuova Delhi. Un autore giovane e disincantato, che nel suo “Quasi tutto velocissimo”, uscito da pochi mesi per Keller editore, ci trascina nell’avventura appassionante di una saga familiare dove gli affetti sono fuori dalle norme.
Superata la maturità il giovane Albert lascia l’orfanotrofio dove è cresciuto e raggiunge suo padre, cui purtroppo sono stati diagnosticati pochi mesi di vita, quanti le “dita di una mano”. Fred non è un padre qualunque, è un uomo rimasto bambino, Albert sa come accudirlo e vuole stare con lui per il tempo che rimane. Fred conta le macchine verdi, definisce estasiante tutto ciò che gli piace, tira tardi alla fermata dell’autobus, senza mai salirci, legge i dizionari e custodisce in una scatola i suoi “beni più preziosi”. Ma non sa dire chi sia la mamma di Albert e Albert vuole scoprirlo: è il momento di sapere. Forse può aiutarlo Suor Alfonsa dell’orfanotrofio di Sant’Elena, cui era stato affidato alla morte della nonna.
Una storia parallela parte invece dal 1912 in un villaggio della Baviera rurale, talmente isolato da non comparire sulle cartine geografiche, addirittura ignaro dello scoppio della prima guerra mondiale. In quella comunità chiusa, dove le parentele hanno confini labili, c’è però spazio per l’amore. Ed è in questo clima che affondano le radici di Albert, come narra in prima persona Julius, ripercorrendo oltre 80 anni di storia. Quando alla fine tutto si ricongiungerà Albert avrà trovato le risposte che cercava. Il lettore vedrà andare al loro posto i pezzi di un puzzle: tutto ciò che all’inizio sembrava solo una bizzarria troverà delle spiegazioni sorprendenti.
Con tono leggero e a tratti favolistico Kloeble crea situazioni divertenti, paradossali e tragiche, in cui si muovono personaggi indimenticabili – qualcuno odioso, qualcuno poetico. La sua scrittura oscilla tra tensione, ritmo, molta ironia, gusto del paradosso, e infine pura poesia. Come quando ci strizza l’occhio usando il suo cognome per definire gli strani, i diversi, i Klöble, come l’adorabile Fred. Con sensibilità nascosta sotto il suo sguardo scherzoso ci commuove in più di una pagina, svela il significato di “voler bene” ribaltando tuttavia luoghi comuni sulla genitorialità e smascherando il cinismo, per invitarci infine a dar valore ai “beni più preziosi”.
QUASI TUTTO VELOCISSIMO
di Christopher Kloeble, Keller editore 2019, ppgg 383.
traduzione di Scilla Forti.

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