Ravi e Anoushka Shankar

Ha insegnato a suonare il sitar a George Harrison e di questo gli siamo grati, perché quando ascoltavamo Norwegian wood, quei suoni allora così strani ci facevano sognare, ci incuriosivano e ci portavano a scoprire la meravigliosa musica indiana. Ma fu all’età di sessantanove anni che Ravi fece una cosa straordinaria: pose quel meraviglioso strumento nella mani di Anoushka, sua figlia, quando era ancora una bambina. Non le insegnò solo a suonare uno strumento, le trasmise la saggezza acquisita in un’intera vita dedicata alla musica. Anoushka ha imparato bene e oggi, ascoltare le sue composizioni, assistere alle sue esibizioni, lascia sbalorditi. Non è solo una questione di tecnica strumentale, di virtuosismo, di esecuzioni impeccabili, quanto di sensibilità, di una visione della musica che travalica i generi e che le consente di rivisitare la tradizionale musica indiana, coniugandola con sonorità occidentali. Alla morte del padre, si è riavvicinata alla sorellastra, la cantante Norah Jones, realizzando con lei un disco in cui il piano, il sitar, la chitarra dialogano con la sua voce vellutata. Ma è la collaborazione con Alev Lenz, meravigliosa artista di origini turche che ha prodotto brani di un’intensità struggente. Love Letters pubblicato nel 2020 è geniale. Una sequenza di brani ipnotici e meravigliosi, dove ritmi, vocalità, sonorità orientali e occidentali si fondono come mai in passato. Buon ascolto!

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