“Tutte le famiglie felici si somigliano” scriveva Tolstoj, anche se quella di cui si parla sembra più felice delle altre nella sua perfezione: il padre, Jonathan, è oncologo pediatrico in un grande ospedale; la madre, Grace, fa la psicoterapeuta; il figlio adolescente, Henry, è un bravo studente di una prestigiosa scuola privata. Sono belli, simpatici, ricchi, ma non se la tirano, nonostante l’appartamento lussuoso a Manhattan e gli abiti firmati di lei. Si amano e stanno bene insieme, un po’ rifuggono, soprattutto Jonathan, le occasioni mondane e la folla chiassosa e snob delle loro conoscenze. Proprio durante una di queste occasioni – l’asta di beneficienza promossa dalla scuola di Henry – Grace incontra nuovamente una giovane donna bella e sensuale, Elena, che sembra a disagio in quell’ambiente. Da quel momento si scatenerà una serie di eventi che ribalteranno la vita di tutti i componenti della famiglia.
The Undoing (lo sfacelo) è una serie HBO scritta da David E. Kelley (lo stesso di Little Big Lyes) e diretto dalla regista danese Susanne Bier (Dopo il matrimonio – Noi due sconosciuti), composta di sei puntate e disponibile su Sky. Molti spettatori l’hanno divorata tutta in una notte, altri – come chi scrive – l’hanno centellinata temendo l’horror vacui del dopo. Plot psicologico, frissons alla Hitchcock, legal-drama, Undoing è un po’ di tutto e hai voglia a demolirlo per qualche passo falso nella sceneggiatura, per il tasso botulinico della Kidman (comunque splendida lei e i suoi soprabiti svolazzanti), per le zampe di gallina intorno agli occhi ammiccanti di Hugh Grant (cui la maturità dona solo fascino), per il finale (scontato secondo alcuni), la serie lascia senza fiato e spesso tramortiti per i suoi colpi di scena e per l’intensità della recitazione di tutti. Non solo per quella dei due protagonisti principali ma eccellono anche il piccolo Henry (Noah Jupe), Elena (l’italiana Matilda De Angelis) e soprattutto l’ottantacinquenne Donald Sutherland nello spregiudicato cameo del padre di Grace.
The Undoing (lo sfacelo) è una serie HBO scritta da David E. Kelley (lo stesso di Little Big Lyes) e diretto dalla regista danese Susanne Bier (Dopo il matrimonio – Noi due sconosciuti), composta di sei puntate e disponibile su Sky. Molti spettatori l’hanno divorata tutta in una notte, altri – come chi scrive – l’hanno centellinata temendo l’horror vacui del dopo. Plot psicologico, frissons alla Hitchcock, legal-drama, Undoing è un po’ di tutto e hai voglia a demolirlo per qualche passo falso nella sceneggiatura, per il tasso botulinico della Kidman (comunque splendida lei e i suoi soprabiti svolazzanti), per le zampe di gallina intorno agli occhi ammiccanti di Hugh Grant (cui la maturità dona solo fascino), per il finale (scontato secondo alcuni), la serie lascia senza fiato e spesso tramortiti per i suoi colpi di scena e per l’intensità della recitazione di tutti. Non solo per quella dei due protagonisti principali ma eccellono anche il piccolo Henry (Noah Jupe), Elena (l’italiana Matilda De Angelis) e soprattutto l’ottantacinquenne Donald Sutherland nello spregiudicato cameo del padre di Grace.
New York, splendida nei suoi chiaroscuri, fa da sfondo a una storia complicata ma neanche tanto, in cui il “non detto” e le “verità celate” sono spesso la normalità nelle nostre vite scombinate.
THE UNDOING – Le verità non dette – diretto da Susanne Bier – Serie Tv disponibile su Sky Atlantic.