A Londra con Virginia Woolf
di Cristina Marconi [Giulio Perrone editore]
Recensione di Valeria Viganò
L’ amore di Woolf per Londra è risaputo. Fin dall’infanzia è il suo luogo di elezione nella casa un po’ tetra di High Park gate, dove viveva con la famiglia composita e molto numerosa, e dove sperimenta il lutto della perdita della madre. Ma la Londra di Virginia diventerà poi Bloomsbury e il suo clan. Abiterà con vari compagni di viaggio a lei affini , una cerchia di menti eccelse, nel quartiere che da malfamato diventerà poi artistico. Ma Woolf è una donna straordinariamente curiosa e permeabile a natura e umanità, e nelle sue lunghissime passeggiate nella città, che sia lo Strand o Oxford Street, i suoi sensi sono in perenne attività. Ci dà lei stessa descrizioni di edifici, giardini, botteghe che suscitano il suo fibrillante interesse. Ne scrive nei suoi romanzi, Mrs Dalloway in primis ma anche nei testi come A zonzo: un’avventura londinese, e altri scritti riuniti in un bel libro a cura di Mario Fortunato uscito per Bompiani qualche anno fa.
Il piccolo saggio, da portarsi in tasca andando a Londra sulle tracce della scrittrice , che esce ora per Giulio Perrone editore, ricalca l’impianto di Virginia Woolf’s London, pubblicato parecchi decenni fa a firma Jean M. Wilson e credo mai tradotto in Italia. L’ autrice di A Londra con Virginia Woolf, Cristina Marconi, affronta il legame profondo tra Woolf e la capitale, una città non ancora megalopoli ma abbastanza grande e viva da poter essere percorsa alla ricerca dei simboli e dei paesaggi urbani che la scrittrice sperimentava per lo più da sola. Non c’è schermo tra lei e il mondo londinese, diventano un tutt’uno nella sollecitazione della conoscenza e della scoperta. E così Marconi si mette sulle tracce delle case abitate da Woolf, quasi fossero loro a scandire il tempo di un’esistenza. Dopo l’appartamento dell’infanzia, vengono diverse altre abitazioni tutte a Bloomsbury, tranne una parentesi salvifica a Richmond, sobborgo campestre. E, chissà quanto voluto, le finestre da cui Woolf osservava la vita si affacciavano sempre su una piazza. E le diverse piazze avevano dei giardini nel mezzo. Una curiosa visuale.
Seguendo la temporalità Cristina Marconi avanza a tappe, ben circostanziate ma sempre foriere di un rimescolamento con l’ispirazione dei vari romanzi che ne contengono particolari e caratteristiche. Nelle pagine ci sono innumerevoli rimandi e incastri tra mondo letterario e mondo reale sapientemente mescolati sempre con riferimenti puntuali Alla fine del saggio ci ritroviamo ad aver compiuto un cammino di conoscenza in cui non siamo stati solo osservatori distaccati. In fondo solo le bombe e la guerra hanno menomato la Tavistock Square e stravolto la Mecklenburg Square della scrittrice. Il resto, leggendo A Londra con Virginia Woolf, lo ritroviamo intatto.