Martin insegna storia in un liceo danese ma da tempo ha perso ogni entusiasmo: le sue lezioni sono piatte e poco coinvolgenti e gli studenti, prossimi alla maturità, gli si rivoltano contro. Anche in famiglia le cose non vanno meglio, quasi nessun dialogo con la moglie che per lavoro fa i turni di notte e con i figli adolescenti più preoccupati a smanettare sul cellulare che a parlare con lui. Stanco e depresso si sfoga con tre colleghi insegnanti nella stessa scuola che hanno più o meno i medesimi problemi. Uno di loro, assediato da tre bimbi piccoli che la moglie lascia dormire insieme a loro nel “lettone”, rivela agli amici che secondo lo studio fatto da uno scienziato norvegese, tale Finn Skårderud, un tasso di alcool non eccessivo ma costante nel sangue aumenta l’autostima e la socialità. I quattro, dandosi limiti e tabelle precise, cominciano a bere con regolarità. E gli effetti si vedono quasi da subito – a parte qualche bisticcio linguistico – le lezioni di Martin e degli altri cominciano a catturare l’attenzione dei ragazzi, diventano occasioni di approfondimento ma anche di divertimento. Ma tra il dire e il fare, tra la teoria e la pratica ci sono di mezzo fiumi di imprevisti e casualità. Per una volta questo film, diretto da un uomo (il grande regista Thomas Vinterberg di cui ricordiamo solo per citarne uno “Festen“) indaga sulle fragilità maschili mentre le donne appaiono più forti e stranamente più antipatiche anche agli occhi di una di loro. I quattro amici – che si ritrovano come congiurati a consumare i loro drink e schnaps e bicchieri di bianco misurando poi il tasso alcolemico – sembrano coetanei dei loro studenti, sono finalmente accettati e quasi osannati.
La Danimarca, oleografica e puritana nel sentimento patriottico che vibra nei canti e nei costumi tradizionali indossati nelle occasioni di festa e quella consumistica (anche nel bere) si mescolano in un cocktail di eccessi e di insospettabili prese di coscienza. Un film drammatico e provocatorio, corale e trascinante soprattutto nel finale. Martin è uno straordinario Mads Mikkelsen, nella migliore interpretazione della sua carriera.
“Un altro giro” (Danimarca 2020), vincitore di 1 Oscar come miglior film internazionale oltre a numerosi altri premi, è consigliato a tutti tranne che agli astemi.