Anatre

Ogni mattina, io e Tommaso portiamo da mangiare alle anatre, nel torrente vicino a casa nostra. Tommaso è mio figlio, ha un anno e mezzo, lo porto sulle spalle dentro uno zaino rosso. Insieme raggiungiamo il ponticello pedonale e buttiamo agli uccelli dei pezzi di pane. Io li butto, Tommaso mi osserva. Li butto e penso: «Chissà se alle anatre piace mangiare il pane? Cosa pensano di noi? Cosa penserei se fossi un’anatra?»
Allora mi ritrovo giù nell’acqua. Guardo in alto. Sul ponticello vedo un bambino e un uomo. In verità vedo una cosa sola, composta da un uomo e da un bambino. L’uomo prende qualcosa da un sacchetto. La lancia giù nel fiume. Inseguo il pane mentre scivola sull’acqua. Lo afferro con il becco. Mi piace il pane. Mi piace che qualcuno me lo butti. Mi piace che vengano a portarmelo, al mattino, il me uomo e il me bambino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto