Ne basta una per provocare una seria dipendenza. Me ne faccio quattro-cinque al giorno, ma mai prima di andare a dormire, perché mi provoca insonnia. Ho cominciato da poco, ma sono già nel tunnel. Dicono che dopo un po’ riesci ad uscirne da solo. E’ una nuova droga, è gratis e si può consumare ovunque: in autobus, in fila alle poste, nella sala d’aspetto del dentista, durante le riunioni.
Oggi sul giornale c’era scritto che gli studenti se la facevano durante un incontro con la Camusso. Non si consuma da soli, ma con un altro, intossicato come te. Io me la faccio abitualmente con un’amica d’infanzia che si trova a Monza e con una compagna di collegio che abita a Palermo. Se la sto consumando non rispondo a nessuno, prima di averla terminata. Ho cercato più volte di smettere. Mi sono detta: ancora una e poi basta, ma non ce l’ho fatta. Ho ricominciato, più di prima. Sono passata da 5 al giorno, a 10. La mia droga si chiama Ruzzle, è un app per smartphone, chi ce l’ha sa di cosa parlo, chi non ce l’ha ancora, ci pensi bene prima di scaricarsela. In questo momento siamo 11 milioni nel mondo, domani chissà, dilaga inarrestabile, come il virus dell’influenza. Ha origini antiche. Nel secolo scorso si chiamava Scarabeo, era innocua. Si componevano parole con graziosi quadratini. Si trascorrevano serate intere a formare parole nel tempo di una clessidra, meglio se fuori nevicava. Era rilassante al limite della noia. Poi arrivò il Paroliere, una versione più veloce.
Con Ruzzle lo scarabeo è diventato un velenoso scorpione, che ti inocula il veleno della competizione sfrenata. Devi vincere. Io perdo quasi sempre. Possibile che un amico, madrelingua francese, di mia figlia faccia tre volte i punti che faccio io?! Possibile che una mia amica inglese trovi parole italiane più lunghe e più complesse di me?!! Possibile che mio marito mi batta mentre io sono in cucina e lui in salotto? Per forza, io devo badare ai fornelli nel frattempo. Prima o poi ci ricoverano in un centro di disintossicazione per rimbambiti (rimbambiti vale almeno 46 ruzzlepunti ). E’ una questione di esercizio, dicono. Così mi esercito a più non posso a formare parole nell’arco di pochi minuti con le lettere a disposizione. Arrivo al massimo a 30 parole delle 400 a possibili. Un giorno vincerò, vincerai, vincere, vinte, vinto, vinta, RIVINCITA!…scusate, ho una partita in corso con un certo Fran16, nickname di un avversario sconosciuto, che contestualmente mi ha inviato un ambiguo sms: “Tu dove abiti?”
Ma a che gioco giochiamo?