IL PENSIERO ASTRATTO DELLA MIA GATTA

La caccia virtuale della mia gatta. Codì ha perfettamente capito che ciò che si muove e vola dentro il freddo e piatto oggetto che si trova davanti è una preda, una sua preda d’elezione. E’ presa da appassionato interesse, le vibrisse vibrano, gli occhi sono accesi di brama, le orecchie si appuntiscono. Segue ogni movimento dell’oggetto del suo appetito con interessatissimi scatti di precisione.
Ma non si getta a razzo contro lo schermo televisivo, sa che ci si sbatterebbe contro, di piatto, senza alcuna soddisfazione materiale, anzi magari con disagio fisico e delusione dell’appetito. Così come ha riconosciuto la preda, altrettanto bene ha capito che trattasi solo di una sua rappresentazione. Sa bene che non è possibile per lei balzare, mordere, catturare, divorare l’oggetto che sta studiando. Il corpo resta immobile.
Che Codì sia capace di pensiero astratto? Anche i vostri gatti si comportano allo stesso modo? Io credo di sì.
A riprova del mio assunto aggiungo altre due foto. La prima dimostra che alla mia gatta piacciono anche i crostacei.

La seconda, che l’assenza di esseri viventi e commestibili dal luminoso e variopinto schermo televisivo non le provoca alcuna reazione. La annoia.

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