La bicicletta verde

 

Riyhad, Arabia Saudita, donne supervelate in un mondo di maschi repressi, di gare coraniche a scuola, di matrimoni organizzati, di ragazzine che sognano lo smalto blu ai piedi e le biciclette. Donne che non possono guidare la macchina, che vengono ripudiate dai loro uomini per una donna più giovane. Ginecei simili alle nostre scuole cattoliche d’antan, dove cantare, sfogliare una rivista, guardare un uomo negli occhi è oltraggioso. Dove tutto è proibito, peccaminoso e il diavolo sempre in agguato. Dove una bambina di 10 anni, Wadjda, scopre la libertà di andare in bicicletta e ci riesce attraverso una durissima battaglia con la barbarie ideologica che la circonda.

“La bicicletta verde” (2012 – regia di Haifaa Al Mansour, Arabia Saudita) un film piccolo scarno e dignitoso, rivoluzionario, come la sua protagonista. Da vedere.

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