IL PASSO FALSO

Bofonchia, borbotta tra sé e sé, il paziente irrequieto e bizzoso attaccato alla macchina per la dialisi. Ogni tanto – e in questo caso come dargli torto – manda letteralmente a quel paese la nuova infermiera che ha osato chiamarlo “nonno”. Ama solo la caposala il professor Emilio Rastelli, pediatra in pensione, che ha non solo i reni compromessi ma anche il cervello. Inutilmente la moglie Carla, di vent’anni più giovane e il bravo badante sudamericano Roberto tentano di arginare i suoi scoppi d’ira e di placare i suoi deliri, ma niente, lui non sente ragioni. Negli ultimi tempi ha anche affinato l’arte della fuga e, nonostante l’età avanzata, gli acciacchi e la ridotta mobilità, ogni tanto scappa dalla prigione immaginaria che limita i suoi spazi fisici e mentali. Grazie a segnalazioni – alla fine gli mettono un aggeggio anche sul cellulare, lo ritrovano in stato confusionale sempre sulla costa orientale del lago di Como.
Con uno stile asciutto, una prosa sciolta e spesso divertente nonostante gli argomenti trattati, la giornalista e scrittrice Marina Morpurgo ritaglia nei luoghi che abita e ama una storia complessa che va dal 1924 ai giorni nostri. I personaggi, oltre al bizzarro professore, sono tanti e tutti descritti con tratti brevi ma essenziali. Dal giovanissimo Giuseppe, figlio di una madre inglese di origine ebraica e di padre italiano, all’altrettanto giovane Antonio, focosa camicia nera agli ordini del gerarca Fumaroni detto “El catif” (dal dialetto milanese piscinin, brut e cativ); dalla dolce Irma che entrambi i ragazzi amano alla vecchia Caterina che ospita i fuggitivi; e ancora la caposala Amatucci, l’ingegner Ghezzi, Don Giorgio, la scorbutica nonna paterna di Giuseppe e tante/i ancora. I capitoli si avvicendano, gli anni vanno indietro e poi di nuovo avanti, in una complessa ragnatela di accadimenti drammatici legati alla guerra, alla repressione nazi-fascista, alla resistenza partigiana, alla persecuzione degli ebrei. Il lago di Como, le sue coste, le montagne e i suoi pendii scoscesi, le gole, i paesini arrampicati sempre più in su fanno da sfondo alla vicenda che quasi assume le sfumature di un romanzo giallo, anche se, quando credi di avere la soluzione in tasca e aver sbrogliato i misteri che legano le singole storie dei singoli individui, ti tocca ricominciare tutto da capo.
Un racconto di amore e di guerra, di nostalgie, di efferatezze e di generosità. Da leggere, anche se è retorico dirlo, tutto d’un fiato.
Il passo falso di Marina Morpurgo – Edizioni Astoria – pag. 256

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