Separazione dei beni

Sarà un’idea mia,
ma da quando non ci sei
io non avverto più il formicolìo delle cose.
Il caldo assomiglia al freddo
e questo mi colpisce.
Anche per i cibi avverto un’anestesia del palato:
il cibo non mi sorprende più,
non mi diverte.
La musica non magnifica più lo spirito,
non schiaffeggia le mie viscere,
il vento fa il suo mestiere senza
la mia complicità.
Eppure sono viva,
presente,
ancora rido,
complotto,
piango.
Per questo ti scrivo.
Ti sei portato via
tutto il mio desiderio:
ti ricordo che avevamo
la separazione dei beni.
Saluti cari.
Simona Garbarino

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