Reciprocità

Chiama una signora, piuttosto anziana dalla voce. Deve spostare una prenotazione. L’appuntamento, però, è per una donna sui 40 anni. Il nome che mi dà è straniero.
Chiede, in diretta alla signora prenotata, se vuole andare nello stesso posto, oppure se può andare bene anche un altro. Una voce lontana bisbiglia che vuole tornare dov’era già prenotata. L’anziana mi dice “Sa, ha la tosse, mal di gola, è raffreddata, speriamo, non abbia il covid. In ogni caso meglio spostarla. Lei parla male l’italiano, allora l’aiuto io”.
In effetti non hanno proprio seguito i protocolli pandemici, e la straniera e l’anziana. E tuttavia a me l’immagine di queste due donne, che nelle rispettive difficoltà – di lingua e di anzianità – si aiutano reciprocamente fa sorridere.
E anche sperare in un futuro migliore.

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