Sono già tre settimane che esco con Giovanna. È stato amore a prima vista. Difficile dire cosa ci abbia spinti l’uno verso l’altra in modo così inspiegabilmente improvviso, ma anche tenero e sensuale. Mai ci era capitata una cosa del genere nelle nostre vite affettive precedenti; siamo stati spiazzati entrambi da un vortice di passione del tutto nuovo. Questione di pelle, forse di odore, sicuramente di complicità. Stasera abbiamo preso una strada di campagna, con la macchina, e, dopo aver imboccato un sentierino, ci siamo fermati ai margini di un prato. Il caldo di luglio sta facendo il resto. Siamo stesi su un plaid a guardare le stelle, le nuvole bianche e lente che disegnano evoluzioni in un cielo rischiarato dalla luna. La sicurezza della completa solitudine ci rende coraggiosi e, senza esitare, ci spogliamo. La leggerissima brezza accarezza la nostra pelle, solleticando gli istinti riproduttivi più nascosti. Avvinghiati in un abbraccio che toglie il fiato, le mordicchio un orecchio. Le piace, lo sento. Lei allora prende un mio dito tra le labbra e comincia a succhiarlo, io mordo più forte e anche lei segue questa escalation di passione. Le addento l’orecchio così forte che lei emette un gridolino e affonda i suoi denti sul mio indice. Dopo qualche istante io mastico un suo lobo e lei una mia falange. Con il sapore ferroso del sangue che mi riempie la bocca penso: maledetta luna piena!