Nell’uovo di Pasqua 2023 c’è una novità col sapore della sorpresa che non ti aspetti: Matteo Renzi ha firmato un contratto di un anno (rinnovabile?) con l’editore Romeo, per la direzione del quotidiano Il Riformista. Dico subito che per me, lontano per mille ragioni dalla lettura sistematica di quotidiani cartacei, è un’ottima notizia. Perché la prima di queste mille ragioni era, nella mia personale concezione della politica, l’insostenibile consapevolezza di una costrizione: quella di doversi accostare non dico alla verità, concetto archiviato dai veri sapienti, uno su tutti Bertrand Russell e i suoi preziosi saggi scettici, ma almeno al delinearsi dei fatti attraverso la lente deformante di editori che rappresentano i potentati più influenti del Paese. E Alfredo Romeo, imprenditore divenuto di recente proprietario anche della testata più storica della sinistra italiana, L’Unità, non è tra questi.
Si presume dunque che sotto la direzione di Renzi fatti e opinioni verranno inquadrati ed analizzati anche nell’ ottica di un’area politica finora scandalosamente priva di un riferimento mediatico di un qualche rilievo. E il passaggio di Piero Sansonetti, garantista doc e temperamento per natura libero da lacci e lacciuoli di partito, schierato alla direzione della risorgente Unità, costituisce un’altra novità molto importante per le paludose sabbie mobili dell’informazione nostrana. Si profila insomma una coppia di gemelli diversi formidabile, che promette scintille e nuova linfa per un centrosinistra da troppi anni schiavo dei soliti noti. Senza contare che l’approdo di Renzi alla direzione di un giornale lascia presagire nuovi assetti per la struttura più strettamente politica del Terzo Polo. Ci sarà tempo per valutare appieno la reale portata di questi fatti, legata soprattutto alla qualità e all’ ampiezza, che ci auguriamo ariosa e vivace, delle novità in arrivo. Di certo, un confronto meno asfittico e sclerotizzato messo a disposizione dei cittadini interessati alla cosa pubblica, fa ritenere che da questa sorpresa pasquale scaturisca un sicuro arricchimento democratico, necessario e positivo per tutti.
Mi aspetto insomma due direttori Formula Uno, pronti a lottare per il titolo più prestigioso, alla guida di due giornali grintosi e innovativi. Da leggere e, perché no, anche da scrivere. Nella concreta speranza che il buco nero dal mefitico sentore di messa all’indice per un importante settore dell’opinione pubblica sia in procinto di essere colmato. Auguri di cuore