Inizia il conto alla rovescia. Festival di Sanremo sì o no? Fino all’ultimo non si sapeva se sarebbe saltato a causa delle imminenti elezioni. Con una decisione che ha messo tutti d’accordo e per ammortizzare la spesa di entrambe le manifestazioni, si è deciso che si faranno insieme, utilizzando il pratico sistema del televoto. Anche questa volta si riuscirà a cambiare tutto mantenendo tutto uguale, che è la formula vincente della Rai, specchio del paese. Toto Cutugno canterà una nuova versione de L’italiano: al posto di «siamo italiani veri», «siamo italiani vari». Censurata per ovvi motivi «siamo italiani seri». Molti i big in gara, ciascuno abbinato a un candidato. Berlusconi canterà Senza ritegno in coppia con Gualazzi; Bersani Non stiamo mica qui a raccogliere l’acqua dentro il mare con i Modà; Monti, Dottor Jekyll and Mr Hyde con il duo Molinari-Cincotti; Ingroia La prima volta con Cristicchi. Grillo, dopo 30 anni di ostracismo per una battuta sui socialisti, rimane fuori dal palco dell’Ariston perché spara battute anche su tutti gli altri. Infuriano le solite polemiche sugli esclusi: «Se non mi fate partecipare le canterò a tutti», ha dichiarato Dell’Utri. I pronostici danno vincente Bersani, secondo classificato Berlusconi, comunque tutti piazzati. E il voto popolare conta ancora o è tutto truccato? E alla fine chi vince fa il governo oppure non vende un disco come al solito? Ed è sempre la stessa canzonetta o finalmente si cambia musica? Aumenterà l’audience o il partito degli astenuti?
Sanremo è sempre Sanremo, una farsa nazionalpopolare che cattura tutta la nostra attenzione. La settimana dopo è tutto dimenticato e si ricomincia come prima, più di prima, ti ameròoooooo!