Figli di uno Stato minore

 

Negli Stati Uniti la rielezione di Barak Obama ha portato alla liberalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso negli stati di Washington, Maryland e Maine.
Lo scorso 2 febbraio, l’Assemblea Nazionale francese ha approvato l’articolo 1 che legalizza, nonostante le proteste dei cattolici, i matrimoni omosessuali: un passo importante verso la parità dei diritti, una maggiore protezione per coloro che vogliono vivere insieme.
Il 5 febbraio la Camera dei Comuni britannica ha dato via libera al progetto di legge che autorizza i matrimoni gay. Il Primo Ministro Cameron sottolinea, con una dichiarazione pubblica, che le nozze gay sono una possibilità di rafforzamento della società britannica.
Negli stessi giorni, la consulta spagnola conferma la legittimità della legge del 2005, introdotta dal governo Zapatero.
In Italia la politica continua a ignorare il problema e a essere ostaggio del Vaticano, permettendo a uno stato straniero di esercitare un’ingerenza impropria su possibili leggi in materia di diritti dei cittadini.
Ratzinger bolla il matrimonio gay come un attentato alla vita, un’offesa alla verità della persona e una grande ferita inferta alla giustizia e alla pace.
Il cardinale Bagnasco ritiene il nostro un paese all’avanguardia perché capace di non allinearsi al finto progresso di altre nazioni.
Nell’Italia della disonestà morale e degli scandali quotidiani si continua a ignorare la necessità di un rinnovamento dell’istituto familiare in termini di civiltà, progresso e modernità. Il matrimonio omosessuale non è argomento prioritario per nessun partito durante la campagna elettorale.
Quando serve ad accaparrare voti, i mattatori del bunga-bunga si prodigano in sproloqui a favore della cosiddetta famiglia naturale, considerata come l’unico luogo di procreazione, probabilmente perché molti di loro ne hanno più di una.
Siamo una delle ultime nazioni occidentali prive di Pacs, munita solo di timidi registri delle unioni civili, possibilità delegata ai singoli comuni.
Per tutto il resto, noi omosessuali siamo trasparenti e privi di diritti e doveri nei confronti dei nostri partner, senza nessuna tutela, visto che anche la legge Mancino del 1993, che assicura protezione per la discriminazione, l’odio o la violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi non considera i reati contro l’omosessualità.

 

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