Il numero Uno

Queste poche righe hanno una finalità precisa: quella di descrivere lo stato d’animo di un settore di popolazione italiana alla quale appartengo e sempre apparterrò, inquadrato tra il 25 e il 29 agosto 2023.
Il settore è quello, antropologico, dei tifosi della Roma.
L’arco di tempo è quello che, improvvisamente, ha capovolto l’umore della nostra gente, per dirla con Bersani, precipitata in una depressione cupa dall’arrivo in città di un iraniano, tale Azmoun, sedicente centravanti in grado di risolvere, secondo il diabolico operatore di mercato Pinto, l’annoso problema del gol romanista.
Il tutto dopo una campagna acquisti e cessioni così orientata su elementi di eterogenea provenienza e dubbia tenuta atletica da far pensare alla nuova rosa della squadra come alla compagnia Wagner della serie A, capace di tutto nel bene ma soprattutto nel male.
Invece, il 25 agosto scoppia la notizia, accolta con uno scetticismo ancora oggi perdurante, che a vestire la maglia di centravanti potrebbe essere il nome più grosso di tutti: Romelu Lukaku detto Big Rom, imponente elemento di razza nera, nerissima, una corazzata di stazza misurabile in tonnellate, e di provata efficacia sui campi di mezza Europa.
Ed eccoci a boccheggiare, eternamente sul filo del rasoio perché quando un’altra squadra decide di acquistare il giocatore che ha nel mirino solitamente lo fa e basta. Paga la somma richiesta, si discute magari un’oretta sui dettagli e il giocatore è già impegnato nelle visite mediche di rito.
Noi no. Siamo eternamente “a un passo” dal concludere l’affare, a soffiare tutti insieme sull’immaginaria vela che dovrà portare l’oggetto del desiderio nella capitale.
Immaginiamo che sia già il 28 agosto. Il discusso campione è in arrivo, accompagnato da una fama abbastanza equivoca: ha litigato con l’Inter, con la Juve, col Chelsea, con Ibrahimovic a momenti finisce a botte, in campo, per una storia mai chiarita di insulti e riti voodoo.
Ecco, Big Rom il titano non ha ancora occupato i due posti (minimo, per lui) sull’aereo per Roma e siamo già scettici, sospettosi, diffidenti. E’ vecchio, è troppo grosso, chissà quando andrà in forma, è un imbroglione, un piantagrane.
Poi l’affare salta, e il rimpianto è epocale, la delusione incolmabile, fiumi di lacrime scorrono. Lukaku è tornato il numero uno.

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