L a notizia importante è che, non so se a seguito di un referendum, o di una sanguinosa e lunga guerra civile, da qualche tempo il prezzo della benza italica ha conquistato l’indipendenza da quello del petrolio.
E ora, mentre la crescita del secondo è ferma in maniera preoccupante, quella del primo sta volando a ritmi di pil cinese. Ne deduco che, prima della conquista dell’indipendenza, tali e tanti fossero i lacci e lacciuoli ( finalmente la uso anche io, questa espressione orrida!) che frenavano il volo benzatico, da impedire che i muri, uno dopo l’altro, crollassero, come sta accadendo ora, a un ritmo che oserei definire pompeiano.
Non è ancora chiaro fino a quali altezze giungerà il volo del carburante, ma il cielo è grande e l’universo regala spazi immensi. Ed è bello vedere uno stato che, nonostante i problemi che l’attanagliano, aiuta questa crescita entusiasmante, con tasse, tassine, tassotte, magari solo per poter dire, un giorno “ beh, anche io ho dato una mano!”
Mi risulta che l’unica scontenta sia la signora Adele Lo Cicero di Monte San Sordello, il cui budget ferie è stato maciullato dagli ultimi aumenti. “ Tenevo una speranzella di andare in vacanza – ha commentato – e mò me l’hanno accisa!”